Quando chiedere aiuto?
La decisione di rivolgersi a un professionista emerge quando pensi che sia arrivato il momento di avere più cura della tua salute psichica, per migliorare la qualità dell’esistenza. Ma quando è utile un supporto psicologico?Chi sono
Per me scegliere di aiutare gli altri significa iniziare da sé stessi.
È quello che ho fatto e continuo a fare: mi sono seduta dall’altra parte, ho provato quanto sia difficile mettersi in gioco, rivelare a un’altra persona le proprie paure, le emozioni e i bisogni più profondi.
La prima volta che ho capito cosa avrei voluto fare da grande avevo 14 anni. Era un momento difficile, avrei avuto bisogno di qualcuno che mi aiutasse, che ci fosse per me. In quell’istante ho capito che nessuno merita di essere solo nella sofferenza, tutti noi abbiamo diritto di chiedere aiuto.
Ho deciso di studiare Psicologia a Roma, città che non conoscevo. Ho fatto i conti con la solitudine e la paura di non farcela, ma ho trovato una forza nuova, che mi ha portato a laurearmi con il massimo dei voti.
Ho conseguito la specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Costruttivista presso il Centro Clinico Crocetta di Torino e in Sessuologia Clinica.
Successivamente ho conseguito il master di primo livello in EMDR (per il trattamento dei traumi) e un Master in Psicologia Breve Strategica.
Ho frequentato corsi di aggiornamento. Ho conseguito tirocini di formazione in due comunità per soggetti tossicodipendenti, in un centro diurno (per soggetti con patologie psichiatriche) e in carcere.
All’inizio, il confronto con gli utenti di queste strutture era difficile a causa della mia empatia per il vissuto degli altri. Adesso sono convinta che sia il mio valore aggiunto, ciò che porto dentro tutto ciò che faccio.
Il mio scopo è quello di offrire uno spazio protetto, accogliente e non giudicante, per accompagnare ogni persona verso un cambiamento.
DOTT.SSA ELISABETTA GAIDO
La psicologia
Lo psicologo è una figura professionale, l’unica riconosciuta per legge in Italia (Art. 1 – Legge 56/89), che si occupa della salute psicologica attraverso prestazioni di diagnosi, consulenza, sostegno e riabilitazione. Il suo compito è quello di favorire il benessere delle persone, mediante un intervento di prevenzione. Più in dettaglio, lo psicologo opera sui tre piani fondamentali della vita di un individuo: la dimensione personale, quella della famiglia e quella del lavoro. Nel primo caso, il suo intervento è orientato ad accrescere la salute e la sicurezza nell’ambiente professionale, per contribuire alla crescita dei livelli generali di benessere. Nel secondo, il suo compito è quello di sostenere le coppie e le famiglie in tutte le fasi del ciclo di vita. Infine, supporta gli individui nel processo che li porta ad acquisire gli strumenti utili al raggiungimento di un equilibrio psicologico e coopera al raggiungimento di obiettivi specifici, personali, relazionali o professionali.
Il sostegno psicologico è funzionale alla tenuta delle condizioni di benessere della persona, del gruppo o di un’istituzione. È un intervento il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita dell’individuo e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia) e si realizza all’interno di uno spazio nel quale la persona è libera di esporre dubbi, emozioni, bisogni, disagi, richieste o problematiche personali. Il primo incontro costituisce perciò un momento di conoscenza reciproca – è lì che si realizza il nucleo fondamentale della cooperazione, la fiducia. Contrariamente a quanto si pensa, lo psicologo non ha il compito di fornire tutte le risposte, non conosce per forza ogni soluzione. Si lavora insieme, si collabora per ottenere il migliore risultato. Al primo incontro può quindi seguire la scelta di intraprendere un vero e proprio percorso. In questa direzione, le sedute iniziali rappresentano una dettagliata esplorazione della situazione esposta e dell’esperienza che la compone. Questo primo momento ha la funzione di individuare obiettivi comuni, realistici e raggiungibili, nella prospettiva di ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, adeguando la percezione del carico delle responsabilità, e di ridurre il disagio psichico. Ma chi può rivolgersi a uno psicologo? Malgrado il pensiero comune, il sostegno non è rivolto soltanto a persone con manifeste sintomatologie psichiche. Ognuno di noi fa esperienza delle difficoltà che esistono all’interno delle relazioni personali, lavorative, sessuali, affettive o familiari. Può spaventarci l’idea di prendere una decisione di vita importante, o di affrontare complicate condizioni esistenziali. Chiunque partecipa di queste esperienze, le difficoltà riguardano sia persone con sintomi, disturbi e patologie di varia gravità, ma anche coloro che intendono incrementare il raggio delle proprie potenzialità, che vogliono migliorare il proprio modo di stare con gli altri, di lavorare o di vivere, pur non presentando disturbi o patologie evidenti.
A volte la decisione di prendersi cura di sé attraverso il sostegno psicologico incontra la resistenza dei familiari. Ci si scontra contro antichi pregiudizi, si rimanda qualcosa che invece può essere importante, se non essenziale. Spesso siamo noi stessi a diffidare di una figura professionale che risente di stereotipi sociali. Ma, ancora una volta, tutto ha a che fare con una scelta. Con la scelta di pensare allo psicologo come una persona in grado di prestare un ascolto imparziale, assoluto e incondizionato. E con quella di vivere l’esperienza del sostegno come un percorso destinato al nostro miglioramento, che non riguarda la resa delle nostre risorse personali e che va oltre la paura di essere giudicati. Tutti noi attraversiamo momenti di fragilità. Scegliere il sostegno di un professionista è un gesto di coraggio.
Aree di intervento
Insieme, possiamo intraprendere questo percorso di crescita attraverso il dialogo, la reciproca fiducia, l’assenza di giudizio, e una comprensione rivolta a sviluppare le tue potenzialità nascoste, oppure frenate da blocchi emotivi.Per gestire quelle situazioni che provocano disagio, stalli nel tuo percorso, che in sostanza ti obbligano a rimettere in discussione la tua vita, le tue credenze e le tue abitudini.
Questo percorso nasce con l’obiettivo di ridurre i sintomi dell’ansia, di individuarne le origini e di fornire le adeguate strategie di profilassi, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di rilassamento.
Per facilitare la comunicazione tra adulti e minori, sostenere il ruolo educativo genitoriale, lo sviluppo del minore e facilitare la relazione genitori-figli.
A volte gli impegni di lavoro, familiari, o una permanenza all’estero ci impediscono di intraprendere un percorso di sedute frontali. Per venire incontro a queste esigenze, propongo un sostengo psicologico online, attraverso i principali canali di videochiamata. Recenti studi di efficacia (Journal of Affective Disorders, volume 152-154, gennaio 2014) confermano la validità di questa tipologia di colloqui: oltre a portare a risultati positivi, costituisce una buona alternativa ai colloqui frontali, un canale diretto per chi ha difficoltà a raggiungere lo studio. Le modalità di questo percorso saranno valutate caso per caso.
Contatti
Dott.ssa Elisabetta GaidoPsicologa Psicoterapeuta Sessuologa Clinica
Cell. +39 339 7888459
Corso Galileo Ferraris 116, Torino
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